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8 gennaio 2010

Il razzismo di chi ignora

Per millenni gli esseri viventi hanno compiuto migrazioni, senza queste ci sarebbero interi continenti sprovvisti di esseri umani. Ora, nella nostra bella parte di mondo denominata Occidente, pensiamo che lo spostarsi per migliaia o anche solo centinaia chilomentri non sia più un'azione necessaria alla sopravvivenza come è sempre accaduto fino agli inizi del XX secolo anche in Italia (link Fondazione Cresci e Storicamente), infatti li percepiamo solo come utili al lavoro o al divertimento e non come cambiamenti drastici di vita.
Ogni nazione attuale è frutto della storia, dei cambiamenti, delle conquiste, delle migrazioni, quindi ognuno di noi, pur ritenendosi appartenente ad un ben determinato Stato, in realtà può benissimo avere avi appartenenti ad uno Stato avverso.

Questa premessa per anticipare due notizie e per chiarire la stupidità del razzismo, che è doppiamente stupido in quanto per la scienza non esistono razze (capito Giorgio Bocca?), ma solo una.

Le notizie riguardano gli insulti razzisti subiti dal calciatore dell'Inter Mario Balotelli (di pelle "nera") e la rivolta degli africani in Calabria.

La prima notizia è alquanto surreale, infatti gli ultràs che lo offendono sono gli stessi che ogni domenica osannano e incitano la propria squadra (qualsiasi essa sia), la quale presenta nella sua "rosa" diversi giocatori di colore.
Che l'attaccante italiano (eh sì, è italiano) possa avere comportamenti scorretti o da sbruffoni è all'infuori di ogni dubbio, ma non la causa non è certo la sua origine, quanto l'educazione fornitagli e l'ambiente di amici nel quale è cresciuto. E dove è cresciuto? Domanda retorica.

La seconda notizia parla di un fatto che presto o tardi sarebbe accaduto: la rivolta di africani in Calabria (link La Stampa).
Africani che da 20 anni vengono usati e sfruttati dalla mafia locale per la raccolta nei campi.
Gli africani, che sono costretti a lavorare all'infuori della legalità (come la mafia vuole che sia, non certo per volontà loro), si sono uniti in una rivolta, contenente tutto l'odio represso in questi anni verso i calabresi (senza distinguere fra gente onesta e criminali sfruttatori), a causa dell'ennesimo atto di razzismo da parte di qualche italiano che ha addirittura sparato col fucile ferendone due.
La rivolta, che è stata devastante per il paese di Rosarno, è stata sedata dalla forza dell'ordine ed ovviamente va denigrata totalmente (il paese ha subito danni ingenti), ma gli organi di informazione non possono accusare solamente questi africani di aver creato panico e terrore in Italia. Nel dare la notizia si deve prima parlare brevemente dei motivi scatenanti e generali. Quindi, il TG1, anzichè dire "E' stata una vera e propria guerriglia urbana, quella scatenata ieri sera in Calabria da alcune centinaia di immigrati per il ferimento di alcuni di loro da parte di sconosciuti" (sconosciuti, chissà di che nazionalità), avrebbe dovuto dire "Dopo colpi di fucile che han causato il ferimento di 2 lavoratori extracomunitari, c'è stata una rivolta della popolazione africana, insorta anche in seguito allo sfruttamento perenne nella quale vive da circa 20 anni".
La notizia, com'è stata data dal TG1, serve solo per aizzare i razzisti del Belpaese e per fare notizia grazie allo spettacolo degli incidenti.

Io non ci sto. Chiunque si ribellerebbe se sfruttato, o no?
Ovviamente c'è modo e modo, ma io non difendo i modi della rivolta!

Maroni, già visto in grande spolvero ieri a Reggio Calabria (link Italiasenzavalori), s'è trovato un'altra notizia (combinazione sempre in Calabria), con la quale mostrarsi duro e inflessibile al suo pubblico padano. Queste infatti le sue parole: "In tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall'altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno" (link Ansa)
Certo, menziona la criminalità (senza specificare la nazionalità), ma il messaggio che passa alla massa televisiva è quello che vede noi italiani come fin troppo tolleranti verso chi scappa da Paesi in guerra o dove non c'è la possibilità di vivere serenamente, infatti non accusa la criminalità, ma la associa aglie xtracomunitari, come se questi sbarcassero qua con l'esatto intento di alimentarla.

Al prossimo Round ne azzeccherai una, Maroni?

Il razzismo, però, non colpisce solo chi viene reputato inferiore (vorrei sapere in base a quale test), infatti viene insultato anche chi è oggettivamente superiore in fatto di educazione, intelligenza, ecc.
Ovunque nel grande web, dove sia possibile scambiare informazioni col prossimo, è facile imbattersi in persone sempliciotte che odiano i modi forbiti, a causa dei quali si ricevono disapprovazione, denigrazione o
insulti: non importa dunque il colore della pelle nè la provenienza. Avere delle idee e sapersi esprimere decentemente è visto, da tante persone ignoranti, come un crimine, probabilmente perchè attenta la loro comprensione limitata ai messaggi pubblicitari. A proposito di ciò, ho trovato una pagina web che può interessare: "Semplificazione del linguaggio, appiattimento del pensiero"

7 gennaio 2010

Il Governo dell'ANTIMAFIA

Le vie del patriarcato che ci vuole tutti schiavi dei grandi capi a cui abbiamo conferito ogni potere, seppur in barba alla nostra volontà (quando nasciamo capitiamo in questo sistema senza poterci opporre, senza che esso si sia concordato con noi), sono infinite.

C'è chi pensa che vengano inventati attentati per legittimare un uso massiccio della forza o per legifare contro la tanto decantata ed importante privacy, per toglierci autonomia di pensiero e di azione, e più semplicemente c'è chi, al governo di uno Stato, si inventa alcune comiche scenette per mostrarsi, a seconda dei casi, amabile e allo stesso tempo repressore.

Pensiamo a Silvio Berlusconi:
l'accusatore di ogni Istituzione slegata al Governo (Presidenza della Repubblica, Consulta, Magistratura), viene colpito in volto poco meno di un mese fa. L'odiatore pubblico di giornalisti, pm, giudici, politici e "liberi" cittadini ("Coglioni", "Lei è una stronza", "Vergognatevi"), può finalmente accusare senza remore chichessia per l'attentato (attentato, aggressione? Ma quale, ha il volto perfetto come quello di un bebè!) e passare per l'innocente vittima il cui amore non è stato mai compreso o mai voluto, perchè dall'altra parte c'è solo gente con un cieco odio.
Ogni sua legge immonda passa in secondo piano, mentre le sue ingiurie scompaiono totalmente, anche grazie ai leader dell'opposizione intenti nel cercare di far capire all'opinione pubblica, confusa e forse plagiata, la loro estraneità al brutto fatto meneghino.

Pensiamo alla Mafia:
Maroni la vuole estirpare in questa legistlatura, e mi fido essendo un duro Padano voglioso di schiacciare la feccia del Sud (dei razzisti del nord non se ne parla, sono folkloristici).
Silvio interviene e afferma che "la Mafia va estirpata, ma è solo un fenomeno contenuto" (link Il Secolo XIX), sì-sì, peccato che fattura, grazie ad affari mondiali, più della Fiat.
Insomma, una cosa da niente, un gruppo di sbandati, fa niente se ammazza giudici, poliziotti, giornalisti, liberi imprenditori, innocenti passanti e così via, fa niente se i tentacoli sono sempre più asfissianti anche al Nord, sia nelle grandi che nelle medie città (Milano, Torino, si fa il nome di Modena, ecc.).

Il fenomeno è così contenuto e quindi di poca importanza, che una rudimentale bombetta posta a Reggio Calabria desta clamore, e la conseguente reazione dello Stato per voce di Maroni ottiene la "prima pagina" del TG1, cioè diventa il primo servizio della serata.
Grazie ad una bomba, che fa sempre il suo sporco effetto, il Governo può ergersi a paladino della lotta alla Mafia.
Fa niente se fino all'altro ieri della Calabria non se ne parlava minimamente.
Recentemente era scoppiata la polemica sulla vendita all'asta dei beni (chiamiamoli col loro nome: villazze, capannoni) sequestrati ai mafiosi dallo Stato.
Ebbene, anzichè dire: "Abbiamo pensato una cosa indegna per un Paese civile e per uno Stato onesto, quindi ora la ritiriamo e ce ne scusiamo", Maroni e il Governo Berlusconi han pensato bene di realizzare un'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla Mafia (link Quotidiano.net). Agenzia non significa che lo Stato cederà i beni ad organizzazioni no profit dalla comprovata onestà, come accaduto fino ad ora ma solo con più solerzia, ma che potrà anche venderli come già ipotizzato.
Ma il messaggio per l'italiano medio è chiaro: "Niente vendita, c'è un'Agenzia dello Stato!"
Ma che bravi e belli Maroni e Alfano, sembrano due bei bimbi innocenti che si battono contro i malvagi criminali che all'improvviso son giunti nelle nostre paradisiache lande per incutere terrore e donarci miseria e morte. Peccato che senza questa bomba reggina, non avrebbero potuto pubblicizzare bene questa loro fantascientifica Agenzia e mostrarsi paladini dell'Antimafia...

Basta con le fiction.

Quel fenomeno di Beppe Grillo

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Beppe Grillo è fenomenale.


Nasque come comico fino a divenire in breve anche conduttore in Rai, e fin dagli inizi visse nel mondo che conta e che lo arricchì.
Il timbro di voce e la parlantina, lo resero simpatico a tutti e, grazie alla sua aria paciosa, divenne sempre più famoso e quindi ricco. Che bella la vita fra barche e auto sportive sfottendo il mondo dello spettacolo e della politica, vivendoci beatametne dentro, senza, ovviamente, osare cambiarlo.

Le gag, è risaputo, fanno comodo al potere (soprattutto quando si sfotte il potere più prossimo, quello più visibile e meno importante), perchè così questo si mostra umano, rispettevole delle idee altrui e quindi democratico, e perchè così la gente ha modo di sfogarsi di ogni ingiustizia facendosi sulla poltrona, in completa solitudine, due belle risate liberatorie, senza intaccare il potere.

Dopo qualche splendido anno, venne però cacciato dalla Rai, per aver osato sfottere troppo i socialisti di Craxi nel loro ambito preferito (la ruberia). A volte il potere, soprattutto questo più visibile e raggiungibile, è stolto nel non capire l'utile servizio che gli fornisce la cosidetta satira, così stolto da dover poi subire il lancio di monetime pochi anni dopo, proprio quando l'assenza di Grillo dagli schermi si fece più insopportabile per la massa.

Rieccolo però tornare a farsi vivo nei teatri, dopo Tangentopoli (quando il potere ebbe di nuovo bisogno di un giullare), e raramente sul canale TELE+, dove i suoi monologhi si allungarono fino ad includere le tematiche ambientali e lui a ricoprire il ruolo di santone.
Famose le sue accuse ai computer, perchè lo istigavano a stampare troppo (mah, mi sa che aveva, e forse ha, grossi problemi se non riesciuva a controllarsi, come quel tipo che si masturba ogni qualvolta i mass-media lo bombardano di balletti sexy) e i suoi elogi a quella mezza bufala del motore ad idrogeno.

Quanto gli ha giovato l'allontanamento dalla TV! I suoi spettatori, infatti, divennero sempre più adoranti quanto più lui continuava ad essere respinto dalla RAI. Lo avvolgeva, a metà anni '90, un alone di mistero e il marchio di vittima del sistema (che ora giova a Silvio Berlusconi dopo l'aggressione con la statuetta). Quanti italiani erano in crisi senza le tue scenette, quanti!

Siccome i teatri gli permettevano di raggiungere un limitato numero di persone, ha pensato bene, col nuovo millennio, di sfruttare il grande web facendosi creare dall'azienda Casaleggio un lindo e fantastico sito, più precisamente un blog, da dove ogni giorno ci mostra lo schifo dell'Italia e promette vendetta per una maggiore trasparenza, democrazia ed un minore inquinamento (dall'alto della sua villa gigantesca, ovvio). Da che pulpito! Proprio dal suo, da lui adoratore di ville, barche e auto sportive, fissato con lo spreco di fogli di carta.
Sembra un prete pedofilo che fa la morale, costretto però a subirla per i suoi vizi.
Un prete che, dall'alto del pulpito da cui parla della Legge di Dio, parla invano di democrazia (un controsenso). Così invano che è stato recentemente accusato, Beppe Grillo, di censurare vari commenti nel suo blog e di aver scelto lui, solo lui, dei candidati di una lista civica, liste così civiche da essere considerate tali solo se è Grillo ad approvarle. D'altronde lui è il Salvatore e i cittadini devono seguire il suo Verbo per essere finalmente liberi.

Quanti attacchi ai politici ha sempre sferrato Grillo per la loro avidità (da che pulpito) e per la loro illiberalità (idem). Così tanti, che preferisce attaccare anzichè cambiare qualcosa candidandosi, magari nell'IDV che lo prenderebbe volentieri con sè.
Pochi mesi fa ha tentato la "scalata" al PD, pur sapendo bene che lo avrebbero rifiutato subito. Ma l'importante è finire ogni tanto sui telegiornali.
Lui è il paladino degli oppressi, degli sfruttati, lui è il simbolo nel mondo dell'Italia sana, dell'Italia libera, così libera che nel suo blog non v'è alcun link di siti, neanche di siti amici!
Parola d'ordine: "Guai a rubarmi la scena!"
D'altronde lui è la vittima n.1 del sistema e reclama vendetta, sempiterna vendetta, compiendola con la maschera di Robin Hood o di Zorro (col nero che snellisce, e lui ne ha bisogno). Una vendetta, covata per lunghi ed oscuri anni, che ora non accetta (e neanche prima), dialoghi e dibattiti. Un one-man-show eterno. Lo si vede nei vari Vaffa Day e lo si è visto l'anno scorso a LA7 in un programma della bella e brava Ilaria D'Amico in cui lui voleva fare un monologo, nonostante gli accordi presi menzionassero un contraddittorio e una durata ben determinata degli interventi dei singoli partecipanti. Può esserci democrazia con un simile signore, così egocentrico da dover forse entrare in un centro di cura psichiatrica?

I suoi personaggi preferiti sono i politici e non c'è mezzo migliore per ottenere consensi che attaccarli frequentemente, senza capire che sono il frutto della società e che (molte volte) sono solo delle marionette. Strano che uno della sua fama, con le sue conoscenze internazionali, non l'abbia ancora capito, tralasciando indagini e pensieri più sofisticati per adempiere al suo compitino da semplice blogger. Con i milioni di Euro che ha, potrebbe fare grandi inchieste, invece...Invece dà soldi a Montanari una volta e poi chi lo sente più?
I politici son tutti ladri (è una cosa pazzesca, non ci sono più le mezze stagioni) e lui, anzichè candidarsi per far regnare la legalità, preferisce godersi la sua folla adorante nelle piazze italiane di tanto in tanto, giusto per farla sfogare, urlare, mentre lui dal palco si diverte a sbraitare imitando Mussolini (miiinghia che ridere).
Le adunate devono essere eventi rari, per far crescere il suo mito e per spingere la gente a raggiungerlo sul suo blog, tramite il quale, guarda caso, vende libri, dvd e biglietti dei suoi show teatrali, cosa che farebbe con più difficoltà nelle piazze (e poi, suvvia, non s'è mai visto un Eroe vendere in piazza).
Ogni giorno scrive uno o due articoli, e la sua gente, i suoi fan, come i fan di Marco Travaglio, ne hanno bisogno quotidianamente come del pane (dal famoso "Dacci oggi il nostro pane quotidiano". Fuoriuscita dal tema dell'articolo: Dacci? Veramente lo compriamo. Da questa piccola e banale frase si capisce quanto i racconti divini siano frutto di una determinata situazione storico-sociale, quindi umani e non divini). E' un lavoro per lui, non è un semplice blogger come noi. Ogni giorno deve per forza trovare un argomento, dati inconfutabili, commenti di esperti e casi umani e poi stendere il tutto in un avvincente racconto per aizzare il popolo contro i soprusi. Perchè abbiamo bisogno di un aizzatore? Un aizzatore che vive di lamentele, non vorrà mai risolverle realmente e infatti, come già detto, mica entra in politica!

La gente, il suo pubblico, i suoi fan, lo vedono come il Salvatore e non immaginano che quello sia il suo lavoro e che dietro abbia un datore di lavoro (la Casaleggio), infatti pensano che lui si sacrifichi per tutti noi. Povero Beppe, ogni giorno è costretto a scrivere davanti al suo computer, altrimenti i suoi scatenati fans non troverebbero motivi validi per continuare a fare la vita di sempre, invece così, possono pensare e pensano che prima o poi cambi tutto grazie a questo energumeno ligure (mentre invece, ovviamente, continueranno a fare i servi e il solito "tran tran" quotidiano).

Il suo è un lavoro e dovrebbero dirlo, mettendo in bella evidenza la scritta in alto "Libero professionista - Pubblicatore di libri e dvd".
Se facesse un altro lavoro non potrebbe campare alla grande come invece riesce a fare da 25 anni circa a questa parte. Perchè non vende le sue proprietà e va a fare l'operaio, diventando magari un importante ed influente sindacalista? Perchè non diventa politico? Forse perchè i €15.000/mese sono troppo pochi per il suo stile di vita altamente inquinante.
L'importante è il conto in banca e solo facendo il blogger, il libero pensatore può sfruttare interamente e intensamente la giornata per vendere i suoi prodotti editoriali, alla faccia della libera diffusione del grande web, dell'Internet 2 se non 3.0
Se le sue idee e le sue parole sono fondamentali per cambiare il sistema, per divenire più ricchi e liberi, per vivere in un ambiente meno inquinato, perchè non si trasforma in Babbo Natale (la panza come detto già ce l'ha e la barba pure) comparendo nelle case di ogni italiano con i suoi libri e dvd?
Se la gente è costretta a pagarli, non tutti potranno permettersi il lusso di raggiungere la sua sapienza, saggezza, saccenza. Nei libri e negli show, può essere molto più convincente che sul web e raggiungere molte più persone: bambini, adulti che non hanno tempo di usare il computer, anziani, poveri che non lo usano perchè non se lo possono permettere (così come non possono permettersi di assistere ai suoi "one man show" teatrali).

Semplicemente cavalca il malcontento popolare e sono sicuro che mi sputerebbe in faccia se lo invitassi a recarsi in Parlamento (per la questione sopracitata dei pochi soldi che otterrebbe in cambio e per la sua innata classe).
E' sempre stata una star e sicuramente non ha il coraggio, o la voglia, di scendere di rango correndo il rischio di farsi denigrare da qualche nuovo "Geppe Brillo", un nuovo moralizzatore. "Chi fa la morale, sia pronto a riceverla", dice il saggio.

Libero professionista dicevo, ma che professione svolge esattamente? Non si sa se comico, giornalista, scrittore, moralizzatore, politico o se solo blogger. Niente di tutto questo.
Lui è un venditore, un venditore nato (vi dice qualcosa Yomo?)!
E oltre alla scritta mancante relativa al suo essere un libero professionista (che saggiamente manca, per farsi più vicino a noi), ne manca anche una che dica: "Io sono qui per vendere la mia sapienza, non sono sul web perchè lo reputo democratico, ma va là, se mi offrissero la somma delle paghe di Pippo e di Mike, tornerei di corsa in TV a sparare cazzate per far felici i vecchi borghesi"

Grande web, allontana i grandi santoni e rendi grande la nostra autonomia di pensiero.

5 gennaio 2010

Le News dei furbi

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Marco: "Spero vinca Alberto. Veronica? Solo una pazzia"


E' un mio cugino che parla di una gara di eruttazione, in cui Marco anzichè far vibrare la sua aria in cielo, lo ha fatto sul volto di Veronica?
No, magari! E' semplicemente e orrendamente il titolo di un articolo de La Stampa (link), sull'importantissima trasmissione il "Grande Fratello". La mia prima reazione alla visione del titolo stata: "E chi se ne frega!"
Potreste obiettare che il mio occhio ci è andato di sua volontà su quel titolo, invece vi sbagliate, siccome ho dovuto lottare con Google News per levarmelo di torno.
Se la prima edizione di questa "genialata" di programma poteva essere ritenuta interessante per vedere come interagiscono degli sconosciuti, per di più spiati (anche se partecipando ad un programma tv è anche abbastanza ovvio esserlo), ormai questa curiosità dai risvolti psicologici e sociologici è scemata completamente, lasciando solo l'aspetto voyeuristico. Non a caso, infatti, affiancato ad ogni articolo, c'è sempre una fotogallery (link) con le scene più animalesche, come gli scapezzolamenti, i baci, gli amplessi, le botte e tanto altro ancora. Mi raccomando, non perdete la prossima puntata!

A cosa possono servire queste diavolerie ancestrali, se non a rilassarci ma solamente per annullarci il pensiero? Come può, a parte Mediaset di cui sono ovvie le finalità diseducative, un giornale importante come La Stampa cadere così in basso? Non è possibile conquistare lettori in un'altra maniera? Forse approfondire, creando una sorta di enciclopedia, la sezione Arte e Fotografia (presente nel sito) non sarebbe male, pensateci!

Non penso che la Gialappa's Band, autore di Mai dire Grande Fratello, si diverta molto dopo 9-10 anni, perchè è facile come sfottere dei tamarri mentre si contendono una ragazza, mentre mangiano dei paninazzi o mentre si fanno luridi scherzi in bagno. Iniziamente è divertente, perchè è come vedere degli animali allo zoo, ma già a seconda volta stufa, perchè non ti lascia niente dentro e non ti impegna. Inoltre, Mai dire GF è subdolo: sfotte il programma ed i "protagonisti", ma in realtà porta il ridanciano e superiore pubblico alla conoscenza ed all'interessamento del programma.

Terrorismo, Frattini: "Dobbiamo essere più attrezzati di loro"

Frattini è favorevole, nonostante il recente no dei parlamentari dell'UE, ai body scanner (link Il Velino) negli aeroporti europei, per evitare che terroristi con piccole ma letali dosi di esplosivo passino gli evindetemente insufficenti controlli attuali.

Gli vorrei chiedere: "Perchè vi impegnate sempre e solo dopo?"


Sarà un tarlo della scuola dei politici, saranno gli innumerevoli loro altri impegni o forse sarà che più che tagliare il numero dei parlamentari, è necessario avere gente più sveglia che non si preoccupi di andare seriamentare contro-corrente. Ed infine sarà forse ora, per tutti noi, di capire che la privacy è una finzione colossola, infatti lo Stato, gli enti, le aziende da cui ci riforniamo di roba e di cui "sfruttiamo" i servizi (quindi anche le aziende delle TLC), sanno tutto di noi, le nostre abitudini e i nostri indirizzi, infatti se fossi in Cina e scrivessi che il partito compie atti impuri con la dottrina comunista, fra 5 secondi avrei già le loro canaglie e quindi dovrei assentarmi per andargli a prepare il thè.

Un fiasco l'ipnosi di massa su Facebook (link Ansa)

Siccome gli utenti di questo "social network" rimangono sempre pochi (non è vero), il sito aveva bisogno di un pò di pubblicità globale, per non rischiare che i proprietari passsassero una Befana senza gli sci ai piedi come ai bei tempi e così, ecco la truffa dell'anno (per fortuna gratuita), relativa all'ipnosi di massa tentata da un mago che, pensate, s'è pure diplomato in una scuola idonea (sempre meglio che pagare per ricevere sale da Wanna Marchi).
Amici internauti, se davvero volete perdere la conoscenza, prendete un bel sonnifero o, meglio, provate a salutare nella chat di F.B. la ragazza che più vi piace ma che solitamente non vi risponde se non nel giro di 1 ora, tampinata com'è da altri come voi :)

Influenza A: l'Italia non vende vaccini.

Aaaah, la famosa influenza inizialmente denominata febbre suina, giusto per far attecchire la notizia nella massa e per indurci alla vaccinazione...di massa.
Purtroppo l'Italia, come ogni altro Paese ricco, ha acquistato un gran numero di dosi di vaccino, così tante, 24 milioni, da averne, di inutilizzate, più di 23 milioni (link Ansa)
Il lungimirante ministro Fazio, che ce ne fece acquistare in quantità industriale fregandosene della sicurezza (in caso di reazioni, se non di morte dei pazienti, gli indennizzi non saranno garantiti dalle aziende, che saranno...immuni da ogni pena, ma dallo Stato. Link Corriere) è convinto di non averne comprate in eccesso e che non ce ne sia un surplus, perchè le vaccinazioni proseguiranno fino alla fine di febbraio.
Prevedete code alle ASL? Io no!

4 gennaio 2010

Ch-Ch-Ch-Changes

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E' tempo di cambiamento!


Brunetta e Frattini vogliono modificare la Costituzione non solo nella sua seconda parte, cosa fattibile, ma anche nella prima.

Il ministro Brunetta e la meritocrazia applicata al saper dormire in convegni di lavoro

Per Brunetta l'articolo
1 che afferma che la Repubblica è fondata sul lavoro non vuol dire niente.
Invece vuole dire molto, significa che tutti hanno il diritto ad ottenere un lavoro, anche se io da sempre avrei preferito che la Costituzione dicesse che la Repubblica è fondata sul diritto alla vita, non inteso in senso cattolico, ma inteso come diritto nell'ottenere dallo Stato un tetto, del cibo e una manciata di soldi per poter sopravvivere (si legga Reddito Minimo Garantito).
Questo non per giustificare gli scansafatiche, ma perchè oggettivamente ci saranno sempre dei disoccupati (la produzione aumenta, la popolazione cresce o rimane stabile, ma i posti di lavoro diminuiscono, quindi..) e perchè con questi aiuti i disoccupati potranno liberarsi dalla ricerca asfissiante di un lavoro, adempiendo così a mansioni tralasciate, anche non totalmente per carità, dagli altri e dallo Stato (le varie attività che ora sono adempiute in parte dallo Stato e in parte dalle associazioni di volontariato come la pulizia ambientale, assistenza agli handicappati o agli anziani, ecc.), mentre, senza questi aiuti, si dispereranno diventando o completamente inutili alla società o sempre più egoisti.

Tornando a Brunetta, ho il timore che, basandosi essenzialmente sulla meritocrazia e sulla concorrenza, intenda il lavoro come negli USA, ovvero massima libertà nel passare da un lavoro all'altro, ma anche massima libertà da parte del datore di lavoro di licenziare; libertà di lavorare per quante ore uno voglia, di fare più lavori, ma anche massima libertà nel vedere le attitività come mezzo per una mera accumulazione del capitale a discapito della vita privata e della società (per competere meglio nel mondo è necessaria una bassa tassazione e quindi una minore redistribuzione del reddito).
C'è quindi il rischio che le parole di Brunetta siano atte alla giustificazione di una maggiore precarietà, tutto a vantaggio del PIL e basta, ispirandosi appunto agli USA, Paese in cui nascono le agenzie interinali e Paese da cui provengono i più grandi finanzieri e le grandi menti del corporativismo che dettano le regole liberiste al mondo intero (meno tasse e meno welfare, meno garanzie di ottenere un lavoro e tagli alla scuola pubblica, ecc.).

Prendi il bottino e dì che è per il bene del Paese!

Pensandoci bene anche l'articolo 3 non significa nulla, siccome gli studi costano e fa carriera chi è già ricco di famiglia, siccome si è rispettati solo se si rispettano le convenzioni sociali, altamente faziose e discriminanti. Inutile menzionare il premier Berlusconi che si crede un pò più uguale degli altri di fronte alla Legge, ma bisogna capire che la sua religiosità (l'Unto dal Signore), lo porta a voler assimilare le leggi islamiche che prevedono la pena di morte nel caso si bestemmi contro Dio (in realtà basta parlare oggettivamente male del Capo Supremo).

Il maiale è più uguale degli altri animali

Io non sono contrario alla modifica della Costituzione, esserlo vorrebbe dire voler vivere in un Paese islamico, dove c'è l'immutabile ed atemporale Corano a dettare la Legge, dove si vive secondo i canoni di un feroce patriarcato (qual è anche il Cristianesimo), ma c'è anche la necessità che le modifiche avvengano in modo condiviso, non di parte.

Nella nostra parte di mondo la religione cristiana s'è dovuta affiancare inizialmente all'Impero Romano, quindi è sì penetrata in una grande società, ma in una che era già fornita di sue leggi che la religione ha forse reso più umane, ma che sicuramente, col tempo, si sarebbero ammorbite anche senza di essa. Se quindi si può pensare che parte del nostro diritto sia influenzato semplicemente da regole morali religiose e non da leggi religiose, bisogna stare attenti alle mire dei religiosi cattolici al potere, perchè possono modificare la Carta per portarci indietro di secoli, legiferando non per incrementare ed estendere diritti e libertà, ma per fare il contrario, cioè limitarci e dividerci, ovvero ciò che auspicano le religioni, in nome dei loro due dei: Dio e Silvio.
La morale cristiana è incentrata sul peccato e sul perdono, quindi la riforma della Giustizia può essere voluta per limitare le pene verso certi reati, sicuramente quelli commessi dai legiferanti (cattolici che, in quanto potenti e religiosi, si credono superiori alla massa).
Il sopracitato Brunetta ed il sottomenzionato Frattini, auspicano che i giudici siano alquanto assoggettati al Governo, quindi con un governo clerico-fascista (contrario alla divisione dei poteri) non si potrà avere altro che una "legge divina" (o per meglio dire, disumana) che colpirà in modo brutale i non o diversamente credenti e i criminali minori, mentre difenderà i grandi capi, assimilabili a Dio.

Frattini mima le corna del satanasso islamico

Franco Frattini, ministro degli Esteri, propone una modifica della Carta in cui si deve affermare che diventa cittadino italiano solo chi rispetta in modo vero e profondo i principi e i valori del nostro Paese. Parlando di stranieri e di valori è facile pensare allo scontro di civiltà fra musulmani e cattolici, come se in Italia ed in Occidente, la gente fosse solo cristiana.

Se Frattini pensa che i valori italiani siano quelli religiosi (provenienti però dal Medio-Oriente, ops), sono pronto a diventare apolide in nome della libertà.

Link:
Brunetta: "Cambiare l'art.1 della Carta" Il Corriere della Sera
Frattini: "Riscriviamo anche la libertà di religione" L'Occidentale