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19 maggio 2015

TIFOSI PERDENTI

In questi giorni di fine stagione calcistica (ovviamente non termina solo il campionato di calcio di Serie A, ma anche quelli esteri, delle serie minori e di altri sport), sento la gente parlare solo di formazioni, ad esempio c'è la Juventus che se vuole vincere deve schierare A+B+C, praticamente una data formazione è una formula per la vittoria sicura.

In Italia siamo tutti allenatori.

Peccato che un allenatore (termine desueto, così com'è altrettanto stupido "mister", pronunciato da chi in inglese aveva 4) badi ad altre cose oltre al nome del singolo calciatore: forma fisica, esplosività muscolare, esperienza, tenuta psicologica, problemi e problemini fisici, ruoli che può coprire, in quale maniera si integra nello schema (che molti snobbano) e coi compagni di reparto e se riesce a unire più reparti, ecc.

Ma soprattutto noto una "cattiveria agonistica" nelle parole e nei toni della gente media che me la rende insopportabile (la gente, non la catt. agon.): hanno tutti in testa il calcio e le vittorie.
Peccato che i tifosi non siano dei calciatori, degli allenatori, dei dirigenti e figurarsi se sono dei presidenti, per cui cosa gliene importa di una vittoria o di una sconfitta? A me piace guardare le partite senza farmi condizionare da vittorie e sconfitte altrui. Io sono uno spettatore. Tutti siamo degli spettatori. Uno spettatore guarda, applaude o fischia, e quando la storia finisce se ne va soddisfatto o meno dello spettacolo, non della vittoria o della sconfitta.
E poi ancora con la storia del tifo come religione. Ma se a me piace il calcio perché devo tifare per una squadra anziché per la perfetta esecuzione del giuoco del calcio?

Questa gente, sconfitta dalla ---loro--- vita, che manda stancamente avanti la propria esistenza attraverso lavori e rapporti privi di esaltazione e felicità, che non pensa mai di distaccarsi per cercare altro, per paura del salvifico ignoto, questa gente cerca consolazione, immedesimandosi in chi invece ce l'ha fatta, in chi sta sopra la massa, in chi ha tutto e pure la gloria.

AUGURI PERDENTI

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