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15 luglio 2016

Quanti morti in Italia, in Europa, da sempre

La cifra dei morti di Nizza come anche di Parigi tempo fa, fa impressione.
Lo fa perchè tutte queste persone sono morte nel medesismo posto e istante.

Ma pensateci bene:

80 morti circa è il numero di donne ammazzate dall'inizio dell'anno dai mariti o fidanzati o ex!
Ora non se ne parla più, e all'uomo medio non fa impressione la cifra, perchè sono sparuti casi singoli, eppure la cifra è sempre quella.

Per non parlare dei morti causati dal traffico a motore, causati dall'inquinamento, dalle sigarette, ecc.

Cosa voglio dire? Voglio semplicemente dire che viviamo COSTANTEMENTE in un DRAMMA senza fine!


E in passato era peggio: pensate alle guerre che duravano minimo 5 anni e che facevano migliaia di morti in alcuni Paesi europei, pensate alle continue battaglie tra piccoli comuni nei secoli passati in Italia e intendo tra comuni vicini di casa! Odio puro e perpetuo.


Pensate a tutti quelli perseguiti perchè non cattolici, bensì semplicemente protestanti (neanche atei o agnostici).


Pensate alle guerre coloniali.

Odio, violenza e massacri a tutto spiano fin da quando esiste il Patriarcato.


Per cui non venitemi a dire che avete paura. Perchè altrimenti fate la figura degli ignoranti che non hanno mai aperto un libro di STORIA. Voto 2 (per essere generoso!).

Strage dei treni: complimenti alla Puglia

TRAGEDIA IN PUGLIA. PER COLPA DI CHI?

Ancora una volta il Meridione riesce a distinguersi dal resto dell'Europa progredita, perlomeno tecnologicamente parlando.

Come?

Pensate alla ferrovia a binario unico che collega Andria a Ruvo di Puglia, resa tristemente famosa in questi giorni dal pazzesco incidente. In questo tratto ferroviario il problema non è, ovviamente, la presenza di un solo binario (pensate che in Lombardia la metà è così), il problema è l'assenza di adeguati strumenti tecnologici per ovviare a carenze legate alla comunicazione tra le varie stazioni.

Leggete come funzionano le ferrovie in Lombiardia in casi simili:

"La tecnologia è presente con sistemi integrati a bordo treno e a terra che controllano la marcia dei convogli e l’attività del macchinista. Ad esempio, in caso di semaforo rosso non rispettato o di velocità sostenuta il treno si ferma. L’ultima frontiera lanciata da Rfi è un sistema satellitare che integra il controllo di marcia del treno già in vigore."

Leggete ora invece come viene gestita la tratta pugliese incriminata:

"Come ha spiegato a Radio Popolare Anna Maria Renna, delegata della Filt-CGIL di Ferotramviaria, il traffico sulla tratta viene regolato con il cosiddetto “blocco telefonico”. In pratica, con una telefonata tra i due capistazione delle srazioni che delimitano la tratta. Un sistema obsoleto che sulle linee ferroviarie non si usa praticamente più, se non su tratte molto secondarie e con un traffico di pochi convogli. Ma è molto più frequente trovarlo sulle tratte gestite dalle “concessionarie”, come in questo caso. Sulla linea gestita da Ferrotramvia Spa però i convogli erano 196, un numero troppo elevato per essere gestito da un sistema di sicurezza come il “blocco telefonico”."
Fonte: RadioPopolare

Roba da brividi.