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21 giugno 2017

ITALIA: lo Stato dei DIVIETI (no birra)

Anzichè educare con esempi positivi di buona convivenza civile, lo Stato italiano, in tutte le sue forme (governo, comuni e tutto il resto), non fa altro che imporre divieti, ma lo stesso succede anche fra i privati, avete presente infatti quei cartelli posti sui palazzi che recitano: "Vietato giocare a pallone"?

Ecco, l'Italia è lo Stato dei divieti.

Così uno si sente in prigione.

Non posso fare questo.
Non posso fare quello.

E la mente non riesce più a trovare qualcosa di positivo di fare, perchè tutto verte sul negativo, sul diniego, sul divieto.

L'ultima imposizione è quella della "sindachessa" Appendino di Torino, la quale, dopo i tragici e stupidi fatti di piazza San Carlo, durante la partita Juventus-Real Madrid (folla che s'è messa a scappare furiosamente dopo aver sentito un botto, con la conseguenza di aver generato 1.500 feriti anche a causa delle bottiglie di vetro gettate per terra), ha pensato bene di vietare, nelle zone della cosidetta "movida" (ovvero il centro della città), la vendita di bottiglie di alcolici dalle 20:00 in poi.

Ieri sera non era sabato, nè venerdì, nè domenica, bensì martedì, per cui non c'era grande ressa e pericolo di avere altri mille feriti in caso di fuggi-fuggi.

Eppure, in zona Vanchiglia, nei pressi del centro, ci son stati dei nuovi controlli della polizia per arginare il fenomeno delle bevute alcoliche in mezzo alla strada.
Quelli dei centri sociali si sono incazzati di brutto, un po' come sempre, e allora inseguito, insultato, picchiato alcuni funzionari, con la conseguenza dell'arrivo della celere che ha sedato gli scalmati e forse anche qualche innocente (l'importante è colpire qualcuno, tanto per far capire che c'è qualcuno che vuole far rispettare con le cattive la LEGGE!).

A me stanno sul CAZZO ambo le fazioni: ovvero quelli dei centri sociali casinisti e i picchiatori fascisti della polizia.
E' difficile difendere le ragioni e l'operato di un gruppo o dell'altro, di sicuro l'ordinanza è veramente stupida e, come ogni divieto, genera solo frustrazione, divisione, ecc.

Proporre alternative, qualcosa di bello? Costa troppo eh?

Che noia sta società! Foucault ne avrebbe da dire..

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