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18 novembre 2017

BRIZZI DIFESO DAI MASS MEDIA?

Come giustamente dicono quelli di Vice, lo scandalo delle molestie (vere o false che siano) di Fausto Brizzi, non ha toccato più di tanto il giornalismo italiano se non nei casi in cui questi hanno deciso di farlo passare quasi come una povera vittima dimagrita di 10 chili, che non mangia e non dorme, senza più la moglie e con questa alle prese coi cosidetti paparazzi. Un articolo del Corriere della Sera, invece, evidenzia come secondo Nancy Brilli, il Brizzi sia un gentiluomo.

Quand uno scandalo simile colpisce uno straniero (ad es. Weinstein), allora è un caso globale e tutti ci credono e lo vogliono condannare, mentre quando colpisce un italiano ben dentro le dinamiche politiche italiane (Brizzi è amico di Renzies), è giusto fare un po' i pompieri spegnendo il fuoco.

Mi fanno pena certe esternazioni di donne come la Brilli, secondo cui sarebbe facile difendersi dai molestatori e stupratori perché basta difendersi.
Ma che vuol dire? Certo, sarebbe bello se tutti quanti riuscissimo a difendersi dai rapinatori, ladri, borseggiatori, ecc., ecc., ma non sempre è possibile e questo per due semplici motivi:

1: siamo più deboli e disarmati. C'è poco da fare. Meglio non reagire che rischiare la vita. O no?
2: subiamo un blocco psicologico perché ci troviamo dinnanzi ad una situazione imprevista che mai ci saremmo aspettati di vivere da protagonisti/vittime.

Cosa fa solitamente una vittima? Alcune cose, me ne vengono in mente 3:

1: urla e scappa, ma non è detto che riesca a scappare subito specialmente se non si trova a casa sua e se quindi deve aprire porte altrui con un sistema di serrature completamente diverso;
2: si dimena, ma quando è più debole e senza un adeguato percorso/allenamento di autodifesa, subisce, per poi andarsene piangendo sentendosi magari in colpa e convinta che le autorità non la crederanno, non la difenderanno o che comunque l'aggressore criminale non verrà punito adeguatamente e neanche in fretta
3: sta zitta, perché l'adrelina è troppa ed è enormemente confusa. Le viene in mente magari una soluzione, ma subito compare una preoccuazione che le fa sorgere nuovi problemi e si confonde. Praticamente si inpanica. Sarà capitato a tutti quanti voi una situazione di panico assoluto dove, pur sapendo fare alcune cose, non si è in grado di farle per motivi esterni, come ad esempio un diluvio notturno invernale in una zona buia che ci fa preoccupare tantissimo e non ci consente di essere dei freddi sostitutori della ruota bucata.

A volte si sente anche dire: perché non ha denunciato?
Ma che razza di domanda è! Anche a me sono successe cose spiacevoli, ma non ho denunciato perché non mi andava di rendere pubblica una situazione sgradevole.
Oppure ci sono quelli che chiedono: "perché queste presunte vittime vogliono l'anonimato?", volendo sottointendere chissà cosa (cosa poi, non l'ho mai capito).
Si rimane anonimi per paura di ricevere ulteriori o nuove minacce. Si ha paura anche di non ricevere più, nel caso delle attrici, chiamate e offerte di lavori da parte degli amici del regista/produttore accusato e incriminato.

A volte mi chiedo se le persone sappiano fare solo 2+2 o se magari esiste ancora qualcuno in grado di ragionare e approfondire.

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