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21 febbraio 2018

Servizio anti-fakenews di Minniti: STATO TOTALITARIO?

Dopo il servizio di fact-cheking di Facebook, da me criticato il 21 gennaio 2018, ora è il turno di quel genio di Minniti.

Il nostro amico capoccione, infatti, vuole creare, ingaggiando la Polizia Postale, una sorta di tribunale inquisitorio online per punire i diffusori delle fake-news.

E qua sorgono vari problemi. Vediamo un elenco delle prime cose che mi vengono in mente:

1 - Cos'è una fake news?

Ok, una notizia falsa.
Ma falsa secondo quali parametri? Che va oltre la verità, ma qual è la verità?
Ovvio che se qualcuno mostra ad esempio la foto dell'onorevole Boldrini in una chiesa, affermando che stesse presenziando ai funerali di Riina, questo è un divulgatore di pericolose bufale.
Pericolose perché aizza il popolino ignorante che si informa sui social, ma anche perché può spostare migliaia di voti. Però fino a che punto si può punire una bufala che ogni persona mediamente raziocinante e istruita sa riconoscere come tale? Alla fine molte di queste fake-news riportano a siti chiaramente dediti alla bufala, ad esempio mi pare ce ne sia uno chiamato La Gazzetta della Sera. E gli utonti ci cascano.
VOI PUNIRESTE L'AUTORE DEL BLOG O GLI UTONTI? Io gli utonti! Non è possibile che lo Stato italiano spenda miliardi in istruzione pubblica (e purtroppo anche privata aiutando i pretacci!) per poi ottenere questi risultati!

2 - In cosa consistono le punizioni?

I proprietari di siti di fake-news verranno puniti. Sì, ma quali autori, blogger? Secondo quali regole, quali leggi? E soprattutto da chi? Pare che ci sarà questa forza speciale della Polizia Postale atta a chiudere questi siti. Ma stiamo scherzando? Se il mio sito dice balle in maniera chiara, non è un mio problema se migliaia di utonti ci cascano e le reputano vere. Magari chi non vorrà essere bannato dallo Stato totalitario (e quando mai uno Stato non è totalitario?) dovrà inserire una dicitura o un bollino recante la scritta: "Questo sito diffonde bufale per scherzare".
Se non si passerà dal Tribunale, queste azioni saranno moooolto pericolose per la nostra libertà di espressione!

3 - Perché non ingaggiare dei giornalisti?

Perché ingaggiare dei poliziotti per scovare le fake news, quando non è certo il loro compito quello di leggere le notizie e confrontare le fonti e reputare dunque quale notizia è più o meno vera?
Sarebbe molto meglio creare un reparto con giornalisti di varie estrazioni per educare il popolino bue.

4 - Perché i TG e i giornali invece possono diffondere balle clamorose?

Un esempio su tutti: perché molti giornalisti, anziché parlare di prescrizione, usano il termine assoluzione? Certo, l'imputato non è stato condannato, ma ciò a causa della durata del processo, non per altri motivi!
Ovviamente non vorrei che i tg e i giornali venissero chiusi, ma non sarebbe male creare un ente o un'agenzia anche ONG, ma molto grande, che appunto informi, istruisca ed educhi il popolino.

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