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22 gennaio 2010

Tirategli la croce in testa

Anzichè rimuovere la Croce, han rimosso il giudice. LOL

Se la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sancì poco tempo fa l'illegittima presenza del crocefisso nelle aule scolastiche italiane, oggi l'italianissimo CSM ha optato per la rimozione di Luigi Tosti, il giudice anti-crocefisso, dal suo incarico.


Questo giudice si rifiutò di presenziare in un'aula con apposta al muro la famosa Croce, e si rifiutò anche di lavorare in un'altra aula sprovvistane (anche se a sentire il Tosti, era più che altro uno scantinato).
Oggi il CMS ha però semplicemente giudicato l'assenteismo del giudice, siccome solo la Corte Costituzionale può esprimersi sulla presenza della Croce.
Come dice Nicola Mancino "il dottor Tosti è stato giudicato per essersi rifiutato di tenere comunque udienza
fino a quando in tutti i Tribunali d'Italia non fossero stati rimossi i crocifissi" (fonte: Corriere della Sera)

Luigi Tosti propende per l'eliminazione di ogni simbolo religioso dai muri pubblici, o per la molteplice presenza di tutti quelli trovabili in giro per il mondo.
O tutti o nessuno, in pratica, in nome del rispetto della libertà religiosa di tutti.

Non oso immaginare le dichiarazioni dei politici questa sera nei vari telegiornali, sempre che i giornalisti abbiano il coraggio di nominare una persona che va contro le leggi mussolian-craxiane...
Diranno che ci sono persone antidemocratiche che si scagliano contro i Valori del Paese, che ci sono illiberali finalmente puniti, quando invece i veri paladini della libertà non sono coloro che si fregiano di questa parola nel simbolo del loro partito, ma sono coloro che rispettano tutti, senza sentire sulle spalle il peso di un simbolo religioso che può influire se si giudica un ateo o un islamico (anche se questi dati sensibili non penso che vengano diffusi o comunque tenuti di conto durante un processo, grazie alla libertà di parola e di religione) e che non sopporterebbero vedere leggi morali diventare leggi costituzionali, come purtroppo accade nei paesi islamici, dove è la religione con le sue regole millenarie, atemporali, che non conoscono progresso, a dettare legge.

La Croce in aula penso che non incuta più timore, anche se c'è da dire che alcune strambe pene vigenti fino a pochi decenni fa erano sicuramente un retaggio della patriarcalmaschilista perfidia religiosa molto affine all'Islam (infatti nasce nella stessa zona del Cristianesimo): si pensi al divieto all'aborto (ovviamente veniva beccato le porazze: alle riccone basta espatriare), al matrimonio riparatore (ad un uomo che stuprava una donna, anzichè subire il carcere, gli bastava semplicemente sposarla per riparare il danno...aaah chissà che bella convivenza felice), all'adulterio che colpiva solo le donne, ecc.

Siccome la religione è voluta/subita ancora da milioni di italiani, ma soprattutto guida le menti bacate della stragrande maggioranza degli italici politici in Parlamento, si corre il rischio che quel simbolo che fu di potere, torni ad essere tale, usandolo per legiferare contro i liberi cittadini: "Chi non rispetterà il nostro Padre da venerare (Silvio sarà equiparato a un faraone, o ad un monarca scelto da Dio o a Dio stesso) , verrà fustigato per un mese intiero; Chi commette atti impuri, subirà l'amputazione di mani ed organi genitali".
Intanto i politici, corrompendo magistrati e giudici (con rolex d'oro, viaggi, soldi, mignotte, froci o con un'innalzamento dell'età pensionabile, come già avviene, per prolungargli la carriera), continueranno, come natura vuole, a scopare a destra e a manca, fregandosene di un Dio che non ci ha mai detto cosa fare e cosa no.

Chissà quando tutti potranno fare liberamente ciò che natura vuole?!?

21 gennaio 2010

Spot Mattino Cinque

Chi non ha mai subito il fascino ipnotizzante della pubblicità di Mattino Cinque, ogni giorno verso le 13?

Per chi se lo fosse perso, ecco un breve sunto.
Il programma non è originale, perchè segue il format (si può dire?) di altri, dove in pratica notizie allegre si sovrappongono ad altre tristi e deprimenti. In questa maniera si fa contenta una vasta fetta di pubblico.
Il Brachino e la Panicucci, cioè i due conduttori, sono sbracati su dei divanetti in uno studio candido e super illuminato, nel quale si trovano per elencare gli argomenti che affronteranno il giorno seguente.
Brachino inizia con le notizie struggenti, Panicucci continua con altre più gioiose e il tutto si conclude con una musica allegra, ed euforica, davvero fuori luogo e senza rispetto per la prima notizia (soprattutto per i disperati protagonisti della prima).

Parodia.
Brachino: "Minorenne stuprata da un branco di algerini. E pensare che avrebbe desiderato fare la suora!"
Panicucci: "Diamo il benvenuto in studio alle tette della Marcuzzi!!! Guardate amici da casa, quanto sono tonde e morbide!MMM Brava Alessia!"
Nanannnaaannaaaa Aleee Oooooh!
La musica finale dello spot (tremo al solo pensiero che possa esserci anche durante lo show), riporta al call center del film con Sabrina Ferilli, di cui non ricordo il titolo, dove le impiegate ai telefoni venivano stimolate dalle note diffuse ad alto volume, per simulare un'allegria che non può che essere finta in ogni luogo di lavoro (in quello poi...).

20 gennaio 2010

Bamboccioni vendicativi

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Il Brunetta e la Gelmini se la prendono con i bamboccioni, ovvero quei 20-30enni che non si fanno una famiglia con relativa prole, casa, mutuo, auto, tv e tutte le menate varie di chi è ben inserito nel sistema senza farsi troppi pensieri e problemi.

Entrambi affermano che, fino ai 30 anni, sia stata sempre la loro mamma a rifargli il letto.
Evidentemente da un meschino è per ripicca vogliono che gli italiani escano (visti i soggetti ci starebbe bene la coniugazione fantozziano eschino) di casa a 18 anni.

Peccato che:
a 18 anni le superiori siano ancora da completare;
molti vogliano proseguire con gli studi;
per trovare un lavoro stabile, con relative garanzie e sicurezze, sia necessario aspettare 2-3 anni (tempo necessario per i vari stages e contrattini, in pratica l'esperienza richiesta da tutte le aziende).

Ovviamente, se la legge obbligasse i bamboccioni (mah) ad uscire di casa (giusto per acquistarne un'altra, che rivoluzione! Ecco a cosa serve questa loro fuoriuscita), vorrei tanto che lo Stato garantisse una sottospecie di reddito minimo garantito.